“... sempre più emozionate, delicate, ma potrai trovarci ancora qui, nelle sere tempestose, portaci delle rose, nuove cose...”
Donne, quanta strada abbiamo fatto per arrivare dove siamo ora? Ottenere dei diritti, parità dei sessi, arrivare a fare mestieri che anche gli uomini fanno?
Correva l’anno 1791, e una donna di nome Olympe de Gouges scriveva la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” ponendo i suoi contemporanei di fronte allo spazio negativo occupato dalle donne del suo tempo. Per questo suo scritto troppo “libertino” venne condannata alla ghigliottina. Tuttavia il vero femminismo nacque nell’Inghilterra del diciannovesimo secolo, durante la rivoluzione industriale. Le donne operaie iniziarono a far valere i loro diritti unendosi al movimento operaio; da qui il femminismo liberale – che ha come obbiettivo la conquista dei diritti civili – e il femminismo socialista – che punta a rivendicazioni sindacali. Da lì è stata una strada tutta in salita – che di certo non mi metterò a riassumere qui, perché non è lo scopo di questo articolo – fino ad arrivare al 1946 quando in Italia anche le donne ottennero il diritto di voto.
“Siamo donne, oltre le gambe c’è di più...” cantava Sabrina Salerno nel 1991.
Era il 1960 quando le donne fecero il loro ingresso nella Polizia di Stato indossando per la prima volta la divisa. Cercando di adattarsi ai tempi, anche il mass media più potente, la tv, ha stravolte le trame creando show con protagoniste donne forti “viso d’angelo” che hanno la pistola in mano. Le prime sono state senza dubbio le Charlie’s Angels, tre donne che lavorano per un’agenzia investigativa privata. Negli ultimi anni c’è il boom dei serial polizieschi e potenti network come la ABC, CBS e NBC, hanno creato nuovi modelli di donne armate. Tra le donne poliziotto televisive ve ne propongo 3; donne forti, almeno in apparenza, come reazione ad un passato difficile, caratterizzato da perdite familiari.
Kate Beckett è la detective della polizia di New York. In seguito all’assassinio (irrisolto) di sua madre quando lei aveva solo 12 anni, Kate ha deciso di diventare una poliziotta; suo padre è un ex alcolista. La donna indossa l’anello di nozze della madre come simbolo di una vita che ha perso, mentre porta l’orologio del padre a significare invece una vita che ha salvato. Il caso della madre viene riproposto un paio di volte durante la serie; in particolare lo scrittore Richard Castle, che collabora nelle indagini, ha investigato prima per conto proprio sul caso, poi sia lui che lei ne sono stati coinvolti nelle altre volte seguenti. Nonostante il suo carattere da dura all’apparenza, Beckett nasconde una fragilità dentro, derivante dal suo passato. Solo con Castle sembra aprirsi, ed è per questo che tra i due c’è un certo feeling che viene messo in rilievo in ogni episodio.
Teresa Lisbon è il capo della squadra 7 del CBI (California Bureau of Investigation) e ha un passato segnato dalla sventura: sua madre è morta quando lei era piccola a causa di un incidente stradale, e suo padre è diventato alcolizzato e violento. Così Teresa si è trovata a crescere i suoi fratelli da sola. A causa del suo passato, Teresa si è chiusa un muro intorno a sé che le impedisce di stabilire una relazione stabile o comunque di affezionarsi del tutto agli altri. Di solito ha un carattere chiuso e non parla con tutti dei suoi problemi, tranne col consulente della sua unità, Patrick Jane, col quale ha un rapporto di attrazione\repulsione.
Sarah Walker è uno dei due agenti assegnati alla NSA dalla CIA per proteggere Chuck, che ha scaricato accidentalmente il computer del governo nel suo cervello. Sarah è una superspia, forte, risoluta e combattiva. Dimostra la sua sensibilità ed emotività quando si tratta di Chuck, e si rende conto che il suo attaccamento non è solo di protezione, ma è anche perché prova dei sentimenti per lui. Sentimenti che a fatica accetterà e rivelerà, ma che alla fine li farà stare insieme e a un passo dal matrimonio. Sarah è cresciuta col padre truffatore fino all’età di diciotto anni, dopodiché è entrata a far parte dei servizi segreti. Come una vera spia, Sarah è abile nel corpo a corpo, ha un’ottima mira, sa parlare polacco, russo e tedesco.
Il mondo del giornalismo si è sviluppato in tutto il mondo nel dopoguerra, e molti giornali hanno introdotto le donne in redazione, oltre ad aver creato scuole di giornalismo professioniste. Esempio di donna giornalista nei tf è Robin Scherbatsky di How I Met Your Mother. Giornalista di Metro News 1, piccolo telegiornale locale, Robin è insoddisfatta del suo lavoro dato che nessuno guarda i suoi servizi notturni, così si licenzia e lavora a Tokyo per un breve tempo; infatti si stanca facilmente anche da lì e torna a lavorare a New York. Robin è canadese di nascita, e prima di fare la giornalista era una cantante molto famose nel suo paese natale! Indecisa sul suo futuro, Robin si ritrova a scegliere se accettare di fare la valletta in uno show televisivo o lavorare al Worldwide News Network, grande agenzia giornalistica, come ricercatrice associata. La strada per diventare una grande giornalista è vicina!
Il mondo della scienza ci collega a nomi come il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini, che ha rinunciato ad avere una famiglia per dedicarsi interamente al suo lavoro. Famosa è la sua citazione “L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi.”
Il personaggio di Temperance Brennan di Bones si ispira ai romanzi della scrittrice Kathy Reichs, che condividono quasi le stesse caratteristiche. Brennan è un’antropologa forense di fama internazionale – possiede 3 lauree! – e proprio per la sua competenza e professionalità si trova spesso a collaborare con l’FBI e con l’agente speciale Seeley Booth – con cui ha un particolare feeling – per la risoluzione dei casi. In seguito alla sua disastrosa situazione familiare – i suoi genitori cambiavano spesso identità, e sua madre morì quando lei aveva 17 anni – Brennan si è chiusa sempre più in sé stessa. Anche nel suo lavoro mantiene un certo distacco tra lei e i cadaveri che analizza, fino a diventare cinica, per non essere troppo coinvolta emotivamente.
Tornando alla medicina, non posso non citare Grey’s Anatomy e il suo personaggio principale Meredith Grey. Laureata in medicina, Meredith segue le orme della madre, Ellis Grey, ex chirurgo di successo colpita da morbo di Alzheimer che l’ha portata lentamente alla morte. Interessante il fatto che il nome del tf prende ispirazione dal nome della protagonista (Grey) e dal nome dell’Anatomia del Gray, celebre manuale medico di anatomia scritto da Henry Gray nel 1858. Meredith ha una vita familiare complicata: suo padre è alcolista e ha lasciato sua madre in seguito alla scoperta della relazione di quest’ultima con Richard Webber, primario dell’ospedale dove lavorava. Considera i suoi coinquilini come la sua famiglia – Christina Yang in particolare è come una sorella per lei – e nonostante le accuse iniziali di favoritismo per la sua relazione col neurochirurgo Derek Shepard e per essere la figlia di Ellis, Meredith possiede un grande potenziale come chirurgo, risolvendo diagnosi difficili ed assistendo a procedure avanzate.
Tuttavia se da una parte vediamo il mondo occidente sviluppato e più avanti per i diritti sulle donne, dall’altra abbiamo il mondo orientale, un mondo chiuso che ancora oggi le violenze alle donne non sono tanto all’esterno delle case, ma dentro.
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