sabato 9 luglio 2011

COLAZIONE DA BLAIR WALDORF

Una moderna Audrey Hepburn a Manhattan

Una scena che inizia con la canzone Moon River in sottofondo. Un taxi che si ferma davanti la gioielleria di “Tiffany”. Una ragazza che scende dalla vettura con un lungo tubino nero, perle al collo, capelli raccolti in un chignon e una borsa in mano. La ragazza si specchia nella vetrina, poi… si toglie gli occhiali disgustata da ciò che vede: c’è la sua amica\nemica Serena Van Der Woodsen che viene servita e riverita da due cameriere e ride con loro. La ragazza prova ad entrare ma il portiere le dice che non è sulla lista. A quel punto esclama con disapprovazione che deve esseci perché quello è il suo sogno!... non è la trama di un film, ma bensì uno dei tanti sogni alla Blair Walforf di Gossip Girl nello stile di Audrey Hepburn, suo mito.
Con questo articolo, se da una parte ho voluto rendere omaggio al mito dell’icona dello stile, dall’altra parlo di uno dei personaggi più interessanti di Gossip Girl, Blair appunto, che non annoia mai nonostante il telefilm sia arrivato alla quarta stagione.
All’apparenza snob e superficiale, in realtà Blair nasconde una grande insicurezza, in parte dovuta alla sua situazione famigliare. Infatti, è figlia di una grande stilista di moda fresca di divorzio. Il padre di Blair si è innamorato di un modello della moglie ed è fuggito con lui in Francia. Come se non bastasse, Blair combatte tutti i giorni con la costante voglia di essere lei quella sotto i riflettori, e non la sua migliore amica Serena, che è al centro dei pettegolezzi sul blog di Gossip Girl. Questa sua fragilità trova modo di esprimersi attraverso sogni o immagini particolari che riprendono i grandi film Hollywoodiani – abbiamo già citato all’inizio Colazione da Tiffany – e che sono tema ricorrente nel corso della serie.
Anche i suoi problemi sentimentali entrano in questo genere di sogni. Sappiamo che dopo la partenza di Serena, Blair ha intrapreso una storia con Nate. Nell’episodio pilota, Serena ritorna a Manhattan, ha sconvolto gli equilibri, e Blair, delusa da Nate, ha finito per passare una notte d’amore con Chuck e di conseguenza i due si sono innamorati. Una scena finale di Colazione da Tiffany, Blair la “recita” nell’episodio 14 della prima stagione. Di nuovo con la musica di “Moon River” in sottofondo, la ragazza (nel film è la Hepburn) sta cercando il suo gatto in un vicolo cieco, mentre sta piovendo forte. Appare Nate (che nel film è George Peppard) che le dice che lei non ha un gatto, e la chiama Jenny. Ma Blair ribatte confusa che il suo nome è Blair, e a quel punto si sveglia (o meglio è svegliata dalla domestica Dorota).
Audrey Hepburn e Blair Waldorf hanno in comune, non solo il carattere, ma anche il fatto di identificarsi come icone di stile. In che modo? Con uno abbigliamento che mescola semplicità, eleganza e sensualità. Se Audrey era famosa per aver lanciato la moda delle ballerine e il gioco di colori tra nero e bianco, Blair si identifica già dal liceo per indossare dei cerchietti con fiocco laterale, perfettamente abbinati col colore dei vestiti e delle borse.
Nell’episodio pasquale della seconda stagione, la scena di apre con una Blair vestita come la Hepburn in “My Fair Lady”, in cui interpreta Eliza Doolittle, una povera fioraia dal carattere burrascoso, che viene trasformata in un’elegante signora dell’alta borghesia. Blair\Eliza entra in un ristorante costoso per vendere fiori, e trova Nate in compagnia di... un’altra se stessa, ma più elegante, che indossa il classico vestito bianco e nero con cappello esagerato che la Hepburn ha nel film.
Per tutta la stagione tre non ho rilevato particolari rimandi ai film della Hepburn, quindi il salto in avanti va nella quarta stagione con l’episodio 6, che segna il ritorno di Jenny Humphrey nell’Upper East Side. La clip è singolare. È una scena a colori con luce opaca, in cui Blair è vestita come Audrey Hepburn nel thriller del ’67, Gli occhi della notte. Una Blair inusuale, vestita casual con capelli cortissimi sta cercando delle scarpe da mettersi. In sottofondo c’è una musica di tensione quasi da ricordare “Il delitto perfetto” di Hitchcock, mentre si sentono dei rumori. Qualcuno è entrato nella sua stanza! Blair va a controllare e si sente assalita e presa per la gamba da una figura vestita di nero. Mentre grida “Somebody help!” si sveglia di soprassalto.
Amo i sogni di Blair e questo suo continuo sentirsi minacciata non solo nella vita reale, ma anche in quella onirica. Blair potrà sembrare una vera snob perché continuamente alla ricerca del vestito perfetto, della vita perfetta senza problemi, ma d’altra parte possiamo definirla un “essere umano anche lei” per la sua paura di restare da sola – e per questi aspetti la identifico molto nel personaggio di Holly di Colazione da Tiffany. Come si dice, non è tutto oro quel che luccica. Ed è bello che un telefilm come Gossip Girl, all’apparenza superficiale e utopico, che ci mostra una realtà sociale lontana anni luce per alcuni di noi, gente comune, faccia dei rimandi intelligenti ai grandi film hollywoodiani che hanno fatto la storia, attraverso personaggi televisivi che calzano perfettamente nei ruoli delle dive anni ’50-’60 – in questo caso, Blair Waldorf.

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